L’importanza della cura di sé per rialzarsi dopo una separazione

Per ogni fine c’è sempre un nuovo inizio, una rinascita interiore ed estetica. Una consapevolezza conquistata che spinge a cercare dentro di sé energia e motivazione.

Per molte donne, questo momento coincide con la conquista di una nuova libertà individuale, con la riscoperta di se stesse e con la riappropriazione dell’essere donna e non solo “moglie di”. Anche nei casi più dolorosi, la frammentazione iniziale della propria identità, la sofferenza e la perdita di equilibrio, sfociano in una nuova consapevolezza e in una sentita cura verso se stesse.

Marina (nome di fantasia), mi ha raccontato durante una delle nostre sedute in palestra, di aver incontrato la prima volta il suo avvocato divorzista trasandata, senza più alcun interesse nel volersi bene o piacersi. Ed è stato proprio il suo avvocato, che l’ha convinta ad intraprendere un percorso di cura di sé, delegando del tutto la procedura di separazione per evitare di dover riaprire continuamente la ferita. Alla prima udienza, si presenta come nuova, irriconoscibile anche agli occhi del marito, che ha iniziato a guadarla con un interesse mai provato prima. La separazione è andata avanti, ma il percorso di rinascita ha rappresentato la sua vera vittoria finale.

Ogni separazione è, di fatto, l’incontro con la solitudine e allo stesso tempo con se stessi. Spesso, ci si domanda se si sarà in grado di essere qualcuno anche lontani dalla personalità della persona che abbiamo scelto e con la quale abbiamo condiviso profondamente un pezzo di vita e che, inevitabilmente, fino a quel momento ha in qualche modo influito e condizionato chi siamo.
Alla solitudine si affianca la paura di cambiare. La fine di un amore è un percorso difficile verso una vita nuova, un importante cammino di consapevolezza, che spinge a cercare dentro di sé nuove energie e forti motivazioni per una vita migliore.

LA RIAPPROPRIAZIONE DEL SÉ

Prendersi cura di sé non vuol dire essere egoiste. Al contrario, iniziare a mettere al primo posto il proprio benessere psico-fisico significa migliorare la qualità della propria vita e di conseguenza migliorare le relazioni lavorative, familiari e sociali. È sbagliato, quindi, pensare che serenità ed egoismo si escludano a vicenda. Convinzione che, spesso, ha la maggiore nella testa delle donne che, in quanto mogli e/o mamme, sono abituate a prendersi cura degli altri prima di pensare a se stesse. Molte volte con il mio lavoro mi è capitato di conoscere mogli, anche tradite, ancora intente a preoccuparsi delle camicie del marito, a non uscire perché al marito non farebbe piacere, a occuparsi dei figli sempre e comunque perché il padre è molto impegnato sul lavoro…
Parlando con loro cerco di fare in modo che queste donne si guardino da fuori per far si che capiscano cosa sono realmente in grado di fare e quale sia il loro valore di donna e di mamma. Inoltre solo così possono comprendere che dedicarsi sempre e per forza all’altro non è la via più sana e valorizzante, soprattutto quando il matrimonio è ormai irrimediabilmente in crisi.

Nella ricerca di se stesse è importante anche dedicare del tempo alla cura estetica: cambiare look, truccarsi gli occhi per uscire, concedersi un massaggio, affidarsi a un personal trainer, a un nutrizionista o fare un viaggio da sole. Gesti che nella loro leggerezza possono acquisire una valenza profonda per aumentare l’autostima e la self-confidence.

È necessario credere che dalla separazione può scaturire una nuova donna. Come ci hanno sempre raccontato le favole della nostra infanzia in cui il bene alla fine ha sempre trionfato, gli ostacoli e le sconfitte rivelano che il dolore è un’occasione. E l’intelligenza del cuore ci suggerisce come farne tesoro.